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LOREM IPSUM DOLOR SIT AMET

Einaudi

L'emblema dello struzzo che contraddistingue le edizioni Einaudi è stato ereditato dalla rivista «La Cultura» di cui Giulio Einaudi fu l'ultimo editore, prima che il regime fascista la sopprimesse nel 1935. Ma l'origine del logo risale a prima del 1574, anno in cui fu pubblicato nel volume Dialogo delle imprese militari et amorose di Monsignor Paolo Giovio. Il libro è una raccolta di simboli e motivi allegorici (le "imprese"), che Giovio stesso ideava su commissione per i Signori e i Capitani che li facevano ricamare sulle bandiere e sulle livree delle proprie Compagnie.
L'immagine dello struzzo è stata ideata da Giovio per "l'impresa" di Girolamo Mattei Romano «capitan de' cavalli della guardia di Papa Clemente, huomo risoluto e d'alto pensiero, e d'animo deliberato». Mattei, che aveva aspettato con pazienza e perseveranza il momento per vendicare l'uccisione del fratello, aveva chiesto a Monsignor Giovio di ideargli un emblema «significante ch'un valoroso cuore hà forza di smaltire ogni grave ingiuria», è questo il senso originario del motto «Spiritus durissima coquit» che accompagna l'immagine dello struzzo.
La città dei vivi di Nicola Lagioia -5%
Einaudi

La città dei vivi di Nicola Lagioia

€ 22,00 € 20,90

«Tutti temiamo di vestire i panni della vittima. Viviamo nell'incubo di venire derubati, ingannati, aggrediti, calpestati. Preghiamo di non incontrare sulla nostra strada un assassino. Ma quale ostacolo emotivo dobbiamo superare per immaginare di poter essere noi, un giorno, a vestire i panni del carnefice?» "Le parole di Nicola Lagioia ci portano dentro il caso di cronaca più efferato degli ultimi anni. Un viaggio per le strade buie della città eterna, un'indagine sulla natura umana, sulla responsabilità e la colpa, sull'istinto di sopraffazione e il libero arbitrio. Su chi siamo, o chi potevamo diventare. Nel marzo 2016, in un anonimo appartamento della periferia romana, due ragazzi di buona famiglia di nome Manuel Foffo e Marco Prato seviziano per ore un ragazzo più giovane, Luca Varani, portandolo a una morte lenta e terribile. È un gesto inspiegabile, inimmaginabile anche per loro pochi giorni prima. La notizia calamita immediatamente l'attenzione, sconvolgendo nel profondo l'opinione pubblica. È la natura del delitto a sollevare le domande più inquietanti. È un caso di violenza gratuita? Gli assassini sono dei depravati? Dei cocainomani? Dei disperati? Erano davvero consapevoli di ciò che stavano facendo? Qualcuno inizia a descrivere l'omicidio come un caso di possessione. Quel che è certo è che questo gesto enorme, insensato, segna oltre i colpevoli l'intero mondo che li circonda. Nicola Lagioia segue questa storia sin dall'inizio: intervista i protagonisti della vicenda, raccoglie documenti e testimonianze, incontra i genitori di Luca Varani, intrattiene un carteggio con uno dei due colpevoli. Mettersi sulle tracce del delitto significa anche affrontare una discesa nella notte di Roma, una città invivibile eppure traboccante di vita, presa d'assalto da topi e animali selvatici, stravolta dalla corruzione, dalle droghe, ma al tempo stesso capace di far sentire libero chi ci vive come nessun altro posto al mondo. Una città che in quel momento non ha un sindaco, ma ben due papi. Da questa indagine emerge un tempo fatto di aspettative tradite, confusione sessuale, difficoltà nel diventare adulti, disuguaglianze, vuoti di identità e smarrimento. Procedendo per cerchi concentrici, Nicola Lagioia spalanca le porte delle case, interroga i padri e i figli, cercando il punto di rottura a partire dal quale tutto può succedere".

Rancore di Gianrico Carofiglio -8%
Einaudi

Rancore di Gianrico Carofiglio

€ 18,50 € 17,00

Descrizione del libro Gianrico Carofiglio è un mago nel costruire personaggi letterari in grado di entrare nel cuore del lettore. Dopo La disciplina di Penelope, Rancore parte da dove avevamo lasciato questa donna investigatrice che si aggira per le strade di Milano alla ricerca di qualcosa che possa salvarla una volta per tutte. Con Penelope Spada, Carofiglio riesce così, un’altra volta, nel difficile intento di dare uno spessore speciale ai suoi personaggi: l’ex pubblico ministero acquista un aspetto quasi tridimensionale conferito dai suoi gesti duri, fragili, pieni di rabbia e di umanità. Ma cosa l’ha portata a lasciare la magistratura e che cosa era rimasto in sospeso in La disciplina di Penelope? Lo scopriamo in un succedersi di eventi incalzanti che porteranno al dispiegarsi dell’episodio passato e ad un nuovo caso da risolvere per Penelope. Sebbene abbia lasciato la toga appesa al chiodo, l’ex magistrato non può che investigare privatamente attraverso l’amico di sempre giornalista e una serie di contatti poco raccomandabili che le permettono di entrare nelle maglie più insidiose della società. Rancore Il segreto di Penelope racconta, con un dolore assordante, il motivo per cui questa donna incredibilmente umana e carica di rabbia non voglia più fare il pubblico ministero. Carofiglio porta alla conclusione tanto attesa, tenendo per mano il lettore e insegnandogli che il cuore di una persona si dispiega poco alla volta.